The Last Supper (c.1515-20) di Attributed to Giampietrino and Giovanni Antonio BoltraffioRoyal Academy of Arts
Questo dipinto largo otto metri è una copia dell'opera omonima di Leonardo da Vinci, che rappresenta l'episodio biblico in cui a cena Gesù annuncia che uno dei suoi 12 fedeli sostenitori (gli apostoli) lo tradirà prima dell'alba.
Questa versione fu realizzata all'incirca nello stesso periodo in cui Leonardo dipinse l'originale. Si tratta di una pittura a olio su tela, mentre l'opera di Leonardo fu dipinta con tempera e olio su muro a secco, un insolito uso dei materiali che ha comportato un grave sfaldamento e deterioramento dei colori. Probabilmente il fatto che Napoleone, durante l'invasione di Milano, abbia utilizzato la stanza in cui si trovava originariamente l'opera come stalla ha contribuito al suo cattivo stato di conservazione.
Si pensa che questo dipinto sia stato realizzato da Giampietrino e forse Giovanni Antonio Boltraffio, entrambi allievi di Leonardo. L'opera è considerata una delle rappresentazioni più accurate dell'originale ed è stata utilizzata per aiutarne il restauro.
In questa copia si possono osservare dettagli non più visibili nell'originale, come questa saliera rovesciata accanto al braccio destro di Giuda. Nell'Europa occidentale del XVI secolo il sale rovesciato era considerato comunemente un cattivo presagio.
Si vedono anche i piedi di Gesù, che nell'originale andarono persi quando venne aperta una porta nella parete su cui è dipinta l'opera.
Leonardo dipinse una serie di reazioni alle parole di Gesù, rappresentando una cena affollata ed emotiva.
In contrasto, il figlio di Dio siede calmo al centro. Mentre gli apostoli si muovono in direzioni diverse, il busto di Gesù compone un triangolo equilatero: una forma equilibrata e simmetrica associata spesso al divino.
Facendo riferimento ai Vangeli, Leonardo dipinse Filippo che in risposta all'annuncio di Gesù chiede "Sono forse io, Signore?".
È scritto che Gesù rispose "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà".
Si tratta di un riferimento a Giuda, il discepolo che tradirà Gesù poche ore dopo. È l'unico apostolo con il volto nell'ombra. Leonardo credeva che le posture, i gesti e le espressioni del volto dovessero riflettere le "nozioni della mente" o i pensieri delle persone.
Nell'altra mano Giuda stringe un borsellino, un sinistro riferimento alle 30 monete d'argento che gli verranno pagate per rivelare l'identità di Gesù ai suoi nemici.
Pietro stringe un coltello, per ricordarci che più tardi questo stesso discepolo taglierà l'orecchio a un soldato tentando di impedire l'arresto di Gesù.
Questo discepolo, Tommaso, ha un dito sollevato, un gesto che fa riferimento a un episodio successivo, quando Gesù resuscita per alcuni giorni dopo la morte. Tommaso dubiterà della resurrezione e Gesù gli dirà "Metti qui il dito… e metti [la mano] nel mio fianco" e l'apostolo obbedirà.
Attualmente L'ultima cena è esposta nella Galleria della collezione della Royal Academy, che puoi visitare gratuitamente. In alternativa, puoi fare un tour guidato online.
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