Erbario Gardoni

Ciclopico ed eclettico, l’Erbario Gardoni è specchio della vita tormentata di un uomo travolto da un grande sogno

Indice ErbarioSistema Museale Università di Parma

A metà dell’Ottocento, uno speziale dell’Antica Spezieria di San Giovanni in Parma consacrò la propria esistenza alla collezione di piante medicinali. Luigi Gardoni, questo il suo nome, vi abbinò informazioni su tradizioni, usi farmaceutici e cosmetici, leggende e scienza unitamente a materiali vari, fino a farne un erbario impossibile da completare ed eterogeneo nei fini.

Armadio GardoniSistema Museale Università di Parma

L'Erbario

Diamo i numeri: l’erbario include 268 fascicoli e oltre 10.000 fogli contenenti piante essiccate provenienti da diverse zone del mondo. Sono presenti 447 scatole contenenti parti vegetali e un’infinità di materiali pubblicitari, illustrazioni, pagine di libri e manoscritti. Questa miscellanea è una grande capsula del tempo, uno spaccato della vita farmaceutica ottocentesca e dei rapporti tutt’ora vivi tra medici e pazienti, cure e commerci, uomini e piante, scienza e superstizione.

Indice ErbarioSistema Museale Università di Parma

Le finalità

L’Erbario Gardoni non è né una farmacopea né un erbario scientifico, ma la ragione di vita di un uomo in bilico tra il desiderio di conoscere e il demone dell’accumulazione. Offre uno spaccato storico attuale: quello delle aspettative umane per condizioni di salute migliori e del labile confine tra scienza e desideri. Al tempo stesso mostra una mondo da cui molti vegetali sono scomparsi perché sostituiti da rimedi più efficaci o rimpiazzati da altro nell'immaginario del consumatore.

Saponaria officinalisSistema Museale Università di Parma

Catalogazione

L’Orto Botanico sta provvedendo a catalogare e digitalizzare l’erbario. Trattandosi di un restauro conservativo, si trascrivono le frasi in lingua originale, annessi gli errori, mantenendo anche i nomi latini antichi, con l’aggiunta della nomenclatura binomiale aggiornata. Queste informazioni vengono raccolte in una scheda unica per ciascuna specie, sulla piattaforma online Samira. Ad oggi sono state pubblicate circa 1.200 schede, pari a 1.700 camicie su un totale di circa 10.000.

Manoscritto GardoniSistema Museale Università di Parma

Un eclettico accumulatore

La catalogazione ha rivelato una lunga trascrizione, intitolata “Degli Erbarj e modo di farli” manoscritta da Gardoni, che descrive le modalità di allestimento tipiche dell’epoca. Si è scoperto che il testo è tratto da Istituzioni botaniche del dottore Ottaviano Targioni Tozzetti pubblico professore di botanica e agricoltura, un libro del 1802. Testimonia il modus operandi del Gardoni, in bilico tra entusiasmo e disillusione e sempre a caccia di informazioni copiate da una miriade di testi.

Viola arvensisSistema Museale Università di Parma

Sul libro originale si può leggere anche il seguito, dato che Gardoni, dimenticandosene o, perché no, per noia, ha interrotto la trascrizione a metà. A incuriosire è che questo foglio sia di per sé una camicia di un esemplare di Viola arenaria. Possiamo supporre che l’autore lo abbia ricopiato magari per interesse scientifico, e che poi, visto il costo della carta all’epoca, lo abbia trasformato in una camicia.

GypsophylaSistema Museale Università di Parma

Le ricette e le scoperte

Da speziale, Gardoni era competente nel riconoscimento delle piante medicinali e nella loro formulazione in ricette galeniche, da impiegare per i più svariati problemi di salute nel pieno della tradizione etnobotanica. Anche ai suoi tempi, come in fondo ai nostri, la farmacia era luogo in cui cercare rimedio a gravi malattie e a lievi malanni, ma anche dove cercare conforto per i tarli dell’autostima e per l’effimero della vanità.

DelphiniumSistema Museale Università di Parma

Le farmacia erano anche luoghi in cui le piante trovavano spazio per le necessità più svariate, come illustra il testo dedicato a Gypsophyla struthium, da usare nel lavaggio dei capi colorati più delicati. La presenza delle piante nella vita quotidiana era capillare e Gardoni lo testimonia riportando impieghi assai insoliti, oggi dimenticati ma ben precisi, come quello dei fioridi Delphinium per tingere d’azzurro lo zucchero in pasticceria o quello di Cakile maritima nella produzione di soda.

Funerale GardoniSistema Museale Università di Parma

Funerale di Teresa Gardoni

Entrare nell’Erbario Gardoni significa entrare nella vita di una persona. Oltre alle piante Luigi Gardoni vi ha incluso innumerevoli materiali della sua vita quotidiana, come la lista delle spese sostenute per il funerale di Teresa Gardoni, nata Scarpa, morta la sera del 22 Giugno 1849. La lista, dettagliata, riporta i costi relativi ad ogni servizio: le donazioni a curato, sacerdoti, sacrestano, chierichetti e campanaro, il costo della bara di legno pregiato rivestita con il tessuto migliore e persino la spesa per l’acconciatura, le candele e i fiori per l’altare.

Funerale Gardoni DettaglioSistema Museale Università di Parma

Sfugge il legame della defunta, forse la madre o la giovane moglie ma stupisce che una lista simile sia finita nell’erbario. Ci piace pensare che Gardoni lo abbia fatto per mantenere vivido il legame e conservarne il ricordo e non che gli servisse riciclare della carta di buona qualità per costudire una Sinapis alba.

Contabilità San GiovanniSistema Museale Università di Parma

Contabilità

Chimico e farmacista per tradizione familiare, Gardoni fin da giovane mostrò interesse per la botanica medica fino a trasformarla in una vera missione dopo l’incontro con Giovanni Passerini e Giorgio Jan, direttori dell’Orto Botanico. Il tempo che non trascorreva a raccogliere piante o ad allestire l’erbario lo passava a gestire la contabilità, stilando inventari e tenendo i conti di guadagni e crediti. Oltre che luoghi per dispensare salute, le farmacie erano già ai tempi esercizi commerciali.

Promessi SposiSistema Museale Università di Parma

Libri

In un giorno d’estate, sognando un po’ di refrigerio, l’erbario ha portato un regalo quasi natalizio: pagine strappate da un libro speciale. Gardoni aveva un’altra meno nobile passione: tagliare pagine da libri per arricchire la sua collezione. Tra piante e pubblicità, si contano fogli prelevati da trattati di chimica, geometria, filosofia, scienze naturali e medicina.

Polygala vulgarisSistema Museale Università di Parma

La robustezza scientifica

Purtroppo a un’opera così impegnativa furono fatali errori di impostazione e metodo, a causa dei quali Gardoni non riuscì a legare il suo nome ad un’opera scientificamente riconosciuta. I limiti di schedatura resero l’erbario vulnerabile sul piano della botanica sistematica; i rapporti tra specie e ambiente sono ignorati; i dati su specie, origine e distribuzione sono sommari e più spazio va all’azione terapeutica, a leggende e superstizioni, all’etimologia e le sue controversie.

Polygala vulgarisSistema Museale Università di Parma

Si presume che i campioni vegetali provengano in massima parte, dalla provincia di Parma e Piacenza e da scambi con colleghi spagnoli. Ciò nonostante, l’Erbario Gardoni offre oggi ampi spunti per gli studiosi di etnobotanica, di farmacia e in generale sulle relazioni storiche tra piante e uomini nel limine tra commerci e scienza. La sua valenza scientifica odierna, in questo senso, è un riconoscimento postumo che dobbiamo all’autore.

Elixir GuaranàSistema Museale Università di Parma

Vecchie riviste e giovali

Suo tramite siamo in possesso di numerosissimi ritagli che contengono le informazioni più svariate: conversazioni a distanza tra lettori, richieste di matrimonio, commenti sarcastici ad attività edilizie, lettere di lamentele al Direttore, aperture di negozi di cappelli e stoffe francesi per le dame e pubblicità per
caldaie, bachi da seta, elixir e tinte per barba e capelli realizzati secondo ricette ottomane.

Through the sheets that enclosed and pressed the plant species we are in possession of numerous cutouts containing the most varied information: long-distance conversations between readers, marriage requests, sarcastic comments to building activities, letters of complaint to the Director, opening of French hats and cloths shops for ladies, advertising for boilers, silkworms, elixirs, hair and beard dyes made according to Ottoman recipes.

LinoSistema Museale Università di Parma

Ricette e consigli

Nelle spezierie si operava anche alla preparazione delle droghe e delle formulazioni, con competenze oggi spesso perse. Nel caso del Lino Luigi Gardoni fa sfoggio delle sue conoscenze erboristiche illustrando in dettaglio i precisi passaggi necessari alla preparazione di cataplasmi ed estratti ricchi in mucillagini.

Delpbinium ricetteSistema Museale Università di Parma

Igiene e usi scomparsi

Una parte del mondo farmaceutico tramandato dall’erbario è scomparsa, anche perché condizioni igieniche e conoscenze sono migliorate al punto da non rendere più necessari rimedi contro vermi intestinali, scabbia, pidocchi e pulci. La gran profusione di piante dotate di queste proprietà riportate da Gardoni testimonia invece quanto diffusi fossero questi problemi duecento anni fa, al punto da impiegare piante assai velenose pur di eliminare sgraditi ospiti.

AtropaSistema Museale Università di Parma

Veleni

Gli aspetti tossicologici erano e sono tutt’ora il cardine dell’uso medico delle piante, in base all’assunto del primum non nocere. Gardoni mostra grande attenzione al tema e molte piante velenose trovano ampia trattazione nei suoi manoscritti. Precisi anche i dettagli relativi alle specie affini a quelle tossiche, aspetto rilevante dato che ai tempi quasi tutte le piante medicinali veivano raccolte allo stato spontaneo dai cosiddetti erbajoli, attivi in precise zone geografiche.

Aconitum napellusSistema Museale Università di Parma

Nel caso dell’Aconito, Gardoni spiega: L’Aconito Napello non trovasi in Toscana, ragione per la quale i nostri erbolarj portano invece alle farmacie le foglie dell’Aconitum licoctonum, varietà della Pyrenaicum, […] oppure quella dell’Herantius hyemalis, o de Delphinium velutium, le quali due ultime piante, non possono in alcun modo considerarsi medicinali. […] Spetta ai farmacisti di riconoscere questa frode, […] e deve essere circospetto il medico nel servirsi dell’aconito delle officine.

Riconoscimenti: storia

Leggi la seconda parte della storia qui

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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