Taci, anzi parla
Taci, anzi parla. Diario di una femminista" è il diario tenuto da Carla Lonzi tra il 1972 e il 1977. Traccia le tappe della sua vita facendo emergere il suo impegno politico come femminista.
Taci, anzi parla, Oggetto 698 ([1977 - 1978 ca.]) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Il libro prende il via dalla rottura dell'amicizia con Carla Accardi, che non rinuncia alla sua carriera artistica in nome del femminismo e dalla disillusione e successivo distacco dell'autrice dal mondo degli artisti.
Taci, anzi parla, Oggetto 342 ([1977 - 1978 ca.]) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Espone, dunque, posizioni in antitesi con quanto precedentemente affermato in Autoritratto, probabilmente anche a causa della mancata ricezione da parte degli artisti delle sue idee.
Taci, anzi parla, Oggetto 599 ([1977 - 1978 ca.]) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Accardi, secondo Carla Lonzi, si identifica in un mito dell'arte che non fa che ripetere ruoli sociali già prestabiliti.
In sostanza quindi Lonzi cambia la sua concezione dell'artista che dapprima aveva esaltato come autentico e libero e che invece parteciperebbe alla marginalizzazione e all'esclusione delle donne.
Taci, anzi parla, Oggetto 12 ([1977 - 1978 ca.]) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Bisogna, pertanto, rifiutare la creatività di tipo patriarcale e imboccare la strada dell'autocoscienza femminista. Proprio in quest'ultima vede le potenzialità di una creatività non-patriarcale.
La rivolta femminile
Nella primavera del 1970 si incontra a Roma, per più giorni, con Accardi ed Elvira Banotti, per condividere l’emozione suscitata dall’insorgere del femminismo nel mondo.
Taci, anzi parla, Oggetto 38 (23 febbraio 1983 - 06 dicembre 1983) di Lonzi MartaLa Galleria Nazionale
Ne scaturisce il Manifesto di Rivolta femminile, pubblicato a luglio, che sancisce la nascita dei primi gruppi femministi italiani.
Morante Elsa, Oggetto 2 (ottobre 1978) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Lo ha scritto Lonzi, e nello stesso anno scrive Sputiamo su Hegel, un invito a prendere congedo dalla cultura patriarcale, rivolto innanzitutto alle donne, femministe e militanti politiche, che danno più credito alle teorie e alle forme di lotta degli uomini che non all’esperienza e alla storia del proprio sesso.
Rapporti epistolari, Oggetto 13 (06 aprile 1980 - 04 gennaio 1981) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Per Lonzi il congedo è stato una scelta di vita radicale.
Comunicazione e distribuzione, Oggetto 8 (1970 - gennaio 1981) di Lonzi CarlaLa Galleria Nazionale
Interrompe la professione e rifiuta ogni altra forma di attività e di vita pubblica, per dedicarsi interamente ai gruppi di Rivolta femminile, nati in molte città, alla scrittura e alla cura della collana ‘Scritti di Rivolta femminile’.
Teato di Lucia R. Petese