Le opere della Misericordia

Caravaggio arrivò a Napoli il 6 ottobre 1606. In fuga da Roma dopo aver ucciso Ranuccio Tommasino in una lite per una partita sportiva, il maestro si rifugiò nei dintorni di Napoli sotto la protezione della potente famiglia Colonna. Ricevette immediatamente prestigiose commissioni per i dipinti, anche dalla nuova confraternita di Pio Monte della Misericordia il 9 gennaio 1607.

La chiesa di Pio Monte della Misericordia è un'istituzione caritatevole fondata nel 1601. Governata dalla giovane generazione della nobiltà napoletana, la missione era di amministrare le sette opere di misericordia corporale a favore dei poveri come descritto in Matteo 25. Nel 1604, iniziò la costruzione nella chiesa della confraternita, e lo stile rivoluzionario di Caravaggio apparve l'ideale per esprimere le ambizioni dei governanti. La Confraternita continua a svolgere la sua missione fino ad oggi.

Le sette opere di misericordia corporale secondo la tradizione cattolica affrontano i bisogni fisici dei poveri. Questi includono nutrire gli affamati, visitare i carcerati, seppellire i morti, vestire i nudi, prendersi cura dei malati, dare riparo ai viaggiatori e offrire da bere agli assetati. Caravaggio comprime tutti e sette gli atti in un'unica composizione. Questa storia di Google Arts & Culture spiegherà la ricca iconografia di questo singolare capolavoro.

Dar da mangiare agli affamati e visitare i prigionieri:

Caravaggio incorpora questi due atti in questo sorprendente dettaglio. Pero, una figura dell'antichità romana che rappresenta la Carità, visita il padre imprigionato e lo nutre dal suo seno.

Seppellire i morti:

Guardando alla nostra sinistra, incontriamo il corrispettivo visivo dell'atto di seppellire i morti. In tunica bianca, un prete che regge una torcia guarda giù mentre due uomini portano un cadavere.

Il cadavere è indicato dai piedi che svaniscono dietro il muro adiacente.

Vestire i nudi e prendersi cura dei malati:

Procedendo più a sinistra, vediamo un uomo vestito in modo elegante con un berretto di piume. Questo è San Martino, che ha tagliato il suo mantello in due per vestire l'uomo nudo e invalido che giace a terra.

Osservando da vicino, si nota il luccichio della spada di San Martino appena sopra la spalla del mendicante.

Vicino a San Martino ci sono due uomini impegnati in una conversazione.

Il locandiere indica con la mano sinistra la locanda.

Il pellegrino di fronte a lui, riconoscibile dalla conchiglia sul cappello e dal bastone da passeggio in mano, sembra annuire in segno di riconoscimento.

Dar da bere agli assetati:

Caravaggio illustra l'atto di dare da bere agli assetati alludendo all'eroe del Vecchio Testamento Sansone.

Esausto dalla battaglia, Dio diede a Sansone dell'acqua da bere dalla mascella di un asino. Notevole la maniera con cui Caravaggio cattura l'effetto del fluire dell'acqua con tocchi di vernice bianca.

In altro, a presiedere la scena c'è la Madonna col Bambino in cima a due angeli alati.

Maria osserva con approvazione gli atti misericordiosi eseguiti sotto di lei.

Illuminato dalla grazia divina, il sorriso di Gesù riflette la sua reciproca soddisfazione, che giungerà a compimento con il suo futuro sacrificio sulla croce.

Gli angeli si abbracciano a vicenda mentre le ali si allargano per tenerli sospesi in un volo senza sforzo.

Caravaggio articola le ali piumate degli angeli con dettagli naturalistici.

Con un gesto che unifica il registro superiore e inferiore dell'immagine, l'angelo alla nostra sinistra estende il suo braccio destro verso le figure sottostanti, impartendo la grazia della luce divina che le ispira a compiere atti di misericordia.