Le visioni della sofferenza

Con la Prof.ssa Barbara Gallavotti

 

Thucidide historico greco Thucidide historico greco (1545) di ThucidideMuseo e Real Bosco di Capodimonte

Thucidide historico greco

All’interno viene documentata la peste che colpì Atene durante il secondo anno della guerra del Peloponneso (430 a.C.), della quale lo storico narra il diffondersi, indaga le probabili cause e descrive con scrupolosa precisione sintomi ed effetti.

  

Thucidide historico grecoMuseo e Real Bosco di Capodimonte

In questo modo, richiama Tucidide, “chiunque verrà dopo me, considerando il tutto, se mai più si troverà in casi simili, sarà avertito, né del tutto ignorante” (pp. 103-104). 

Thucidide historico grecoMuseo e Real Bosco di Capodimonte

  

San Gennaro intercede presso Cristo, la Vergine e il Padre Eterno per la fine della peste (1660/1661) di Luca GiordanoMuseo e Real Bosco di Capodimonte

La tela di Luca Giordano

A lungo, le pestilenze e le epidemie sono state considerate dei castighi divini, per cui la preghiera sembrava essere l’unica via d’uscita. In questa tela, considerata ai vertici della maturità di Giordano, osserviamo San Gennaro che intercede presso Cristo, la Vergine e il Padre Eterno per la fine della peste.

Nella parte inferiore della tela, la scena degli appestati riversi per le strade di Napoli, con la sua drammaticità e il livido colore degli incarnati, si rifà agli affreschi che Mattia Preti, pochi anni prima, aveva dipinto sulle porte della città per la cessazione della peste del 1656, che aveva dimezzato, in pochi mesi, i 450.000 abitanti della città. 

  

Figura femminile in decomposizione o Vanitas (Ultimo quarto del XVII - inizi del XVIII secolo) di Ignoto, scuola dell’Italia meridionaleMuseo e Real Bosco di Capodimonte

Figura femminile in decomposizione o Vanitas

Il mezzobusto di donna è modellato con accurata ricerca anatomica e profonda partecipazione emotiva. Il volto, un tempo bellissimo, è segnato dalla morte inesorabile. Riferita a un artista vicino ai modi del siracusano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701), la Vanitas è uno splendido e inquietante memento mori della tradizione barocca, periodo segnato dalla guerra dei Trent’anni e dalla terribile peste che falcidiò buona parte della popolazione in Europa, in particolare a seguito delle epidemie del 1630 e 1656.

  

Riconoscimenti: storia

Questa storia è stata realizzata con il contributo di oggetti della collezione della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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