Scritture di famiglia
Leonardo nasce in una famiglia dove la scrittura e i libri sono di casa. Il padre ser Piero è un notaio, e il nonno Antonio un mercante che in gioventù aveva viaggiato a lungo nel Mediterraneo. Nel loro ambiente, oltre a scritture documentarie e pratiche, sono diffusi i libri di ricordi e opere di carattere morale e letterario, come quelle composte dal fratellastro di Leonardo, Lorenzo da Vinci. La stessa scrittura di Leonardo imita la scrittura dei suoi familiari, la cosiddetta “mercantesca”.
Protocollo per gli anni 1454-1469 (1462) di Ser Piero da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Confessionale (16th century) di Lorenzo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Libro di patientia (16th century) di Lorenzo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
All’ombra di Dante
La Commedia di Dante è una presenza costante nell’opera di Leonardo. Il poema affascina gli artisti (da Botticelli a Michelangelo) per gli stimoli che offre all’immaginazione visiva. La sua poesia propone una sfida costante alla pittura, come ricorderà Leonardo nel Paragone. Ma la sua lettura è anche inesauribile fonte di conoscenze filosofiche, mediche, scientifiche, mediate da commenti come quello di Cristoforo Landino.
Le arti meccaniche
Apprendista presso Andrea del Verrocchio e coinvolto in imprese come il completamento della cupola di Santa Maria del Fiore, Leonardo entra anche a contatto con la tradizione di sapere tecnologico proveniente da Filippo Brunelleschi e da altri ingegneri e artisti del Quattrocento, come Mariano di Iacopo detto Taccola e Lorenzo Ghiberti. Probabile, in questo periodo, la consultazione di zibaldoni e manoscritti con immagini e progetti di macchine.
A scuola d’abaco
Il giovane Leonardo, nipote di mercante, a Firenze frequentò anche una scuola d’abaco, cioè di aritmetica pratica. Tra i nomi che registra nei suoi appunti, quelli di Benedetto dell’Abaco e di Giovanni del Sodo. Ma il suo interesse si estende subito alla matematica teorica e alla frequentazione di scienziati come Paolo dal Pozzo Toscanelli.
Carte e disegni autografi (1449/1450) di Paolo dal Pozzo ToscanelliMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Le liste di libri
Letture a Milano
I documenti fondamentali per la ricostruzione della biblioteca di Leonardo sono le liste di libri compilate durante la sua vita. Nel 1495, a Milano, registra una quarantina di volumi: prevalgono ancora i testi letterari e linguistici.
Letture a Firenze
Verso la fine del 1503, a Firenze, la biblioteca è cresciuta fino a 116 titoli. Significativa è la presenza di testi di filosofia, geometria, scienza, astronomia, cosmografia e medicina, spesso in latino.
Lista di libri compilata da Leonardo (1503-1504 circa) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Lista di libri di Leonardo (circa 1503-1504) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Leonardo lettore: dal libro al codice
Leonardo, a Milano (dal 1482), decide di diventare uno scrittore (cioè un “altore”). Comincia a cercare e a comprare libri, in volgare, e ormai quasi sempre a stampa, disponibili presso gli stampatori e i librai milanesi. Sono testi letterari (i poemi di Luigi e Luca Pulci, le novelle di Poggio e Masuccio), ma anche il trattato d’arte militare di Valturio. I suoi primi quaderni di appunti, il Manoscritto B e il Codice Trivulziano, testimoniano lo stretto rapporto con i libri, con trascrizioni di testi, disegni e liste di migliaia di parole. Leonardo inizia poi a comporre sia trattati che scritti letterari (come le favole), e cerca di imparare da solo (a più di quarant’anni) il latino, servendosi di una grammatica elementare.
Codice Trivulziano (1488-1490 circa) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Vocabolista (1537/1540) di Luigi PulciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Favole e facezie (circa 1490) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Esopo moralizzato, frontespizio (1485) di EsopoMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Decameron (1492) di Giovanni BoccaccioMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Rudimenta grammatices (1474) di Niccolò PerottiMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Macrocosmo e microcosmo
Per Leonardo (almeno fino al 1508), macrocosmo e microcosmo sono strettamente collegati. Tra i suoi libri sul cosmo e sul mondo, la Sfera di Sacrobosco e la Cosmografia di Tolomeo. Direttamente collegato è lo studio del corpo umano, il “mondo minore”, per il quale Leonardo progetterà un atlante anatomico con tavole simili a quelle di Tolomeo.
Cosmographia (1486) di Claudio TolomeoMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Fasciculo de medicina (1494)Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
L’«albero di vene» (1491) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
The female anatomy (circa 1508) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
I grandi maestri
Nella sua incessante caccia al libro, Leonardo insegue alcuni grandi maestri antichi e moderni, modelli di riferimento della sua ricerca: Archimede, Vitruvio, Leon Battista Alberti. Uno di loro diventa anche suo amico, l’ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini (anche traduttore di Vitruvio). Di lui, Leonardo studia con attenzione le due redazioni del Trattato, che è anche l’unico libro con postille autografe sopravvissuto della sua biblioteca.
Trattati - Autografo di Piero della Francesca (1401/1500) di ArchimedeMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
La storia dell’uomo
Appassionato lettore di storia, Leonardo possiede gli annali della storia romana di Tito Livio, la Bibbia e altre compilazioni di storia universale, come la Cronica di Iacopo Foresti.
Bibbia (1490)Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Deche istoriate (1493) di Tito LivioMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Gli “altori” moderni
Alcuni autori moderni sono fondamentali per il progresso della conoscenza nell’ambito dell’ottica, della prospettiva, della geometria, della scienza dei pesi. Leonardo ne possiede le opere e ne trascrive testi e disegni nei suoi manoscritti, sempre in funzione della sua ricerca. Un caso particolare è quello del matematico polacco Witelo (chiamato da Leonardo “Vitolone”), ‘inseguito’ per molti anni, da Pavia a Firenze.
Traduzione del proemio della Prospectiva communis di Pecham (circa 1489-1490) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
De expetendis et fugiendis rebus opus (1501) di Giorgio VallaMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
De expetendis, et fugiendis rebus opus (1501) di Giorgio VallaMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Testi sulle medie proporzionali tratti dal De expetendis et fugiendis rebus opus di Giorgio Valla (circa 1505) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Prospectiva (1401/1500) di WiteloMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Il sodalizio con Luca Pacioli
Arrivato a Milano nel 1496, il frate Luca Pacioli diventa amico di Leonardo e suo maestro nel campo della matematica e della geometria. Lo aiuta a capire Euclide, tradotto in volgare. Lo coinvolge nell’elaborazione del trattato Divina proportione, per il quale Leonardo disegna i mirabili poliedri, e in nuova edizione di Euclide.
Codice di Madrid II (1493, 1503-1505) di Leonardo da VinciMuseo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
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