Microcosmo con Vista

Un viaggio in un mondo in cui le regole non sono sempre quelle del senso comune. Più che un museo "Microcosmo" è una mostra permanente

Camera a NebbiaSistema Museale Università di Parma

La mostra “Micorocosmo con vista” organizzata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Parma in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con il Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) di Ginevra e con l’Istituto dei Materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo (IMEM). Sono strumenti realmente funzionanti che mostrano eventi in tempo reale.

Camera a NebbiaSistema Museale Università di Parma

La Camera di Wilson o camera a nebbia a diffusione di “Microcosmo con vista” consente di rivelare in modo continuo le particelle che attraversano il suo volume sensibile.

Camera a NebbiaSistema Museale Università di Parma

Funzionamento della Camera a Nebbia

La camera permette di visualizzare le tracce delle particelle cariche elettricamente (ioni) sulle quali si condensano gocce di alcool che appaiono come una scia. Perché questo avvenga occorre che il vapore sia sovrasaturo cioè pronto a formare nebbia. Questa condizione avviene in prossimità della lastra nera sul fondo della camera raffreddata a circa -30° C, dove il vapore che diffonde dall’alto si trova ad essere sovrasaturo formando così una traccia visibile di goccioline.

Giuseppe Occhialini e Patrick BlackettSistema Museale Università di Parma

In Inghilterra nel 1931 presso il prestigioso Cavendish Laboratory, diretto da Lord Ernest Rutheford, Patrick Blackett e Giuseppe Occhialini, studiano i raggi cosmici con l’uso della camera a nebbia.

Particelle ionizzate dalla radiazione cosmicaSistema Museale Università di Parma

Tipi di particelle

La camera a nebbia permette di visualizzare vari tipi di particelle come particelle alfa (che producono tracce corte e piuttosto larghe), elettroni (tracce sottili che possono essere rettilinee oppure curve e che possono attraversare tutta la camera), muoni cioè particelle prodotte dalla radiazione cosmica (che generano tracce rettilinee e ben visibili).

Camera a NebbiaSistema Museale Università di Parma

particolareSistema Museale Università di Parma

Effetto Fotoelettrico

Lo strumento consiste in una lampada, sorgente della radiazione luminosa, e in una lamina metallica collegata ad un elettroscopio. L’emissione di elettroni dalla lamina metallica fa si che la lamina si carichi positivamente. L’elettroscopio rileva questa carica.

apparato per esperimento effetto fotoelettricoSistema Museale Università di Parma

apparato per esperimento effetto fotoelettricoSistema Museale Università di Parma

Apparato per diffrazioneSistema Museale Università di Parma

Luce: onda elettromagnetica

L’esperimento della diffrazione degli elettroni permette di osservare la natura ondulatoria delle particelle (onde di materia).

Effetto diffrazioneSistema Museale Università di Parma

Sfera al plasmaSistema Museale Università di Parma

Sfera al Plasma

Le strisce luminose all'interno della sfera sono generate da elettroni accelerati dal centro verso l'esterno. Gli elettroni urtando gli atomi di gas all'interno della sfera fanno sì che venga emessa della luce come effetto della ricaduta degli elettroni dopo l'urto nelle orbite atomiche loro permesse.Toccando l'esterno della sfera con la mano si ottiene l'effetto di aumentare la differenza di potenziale con una conseguente maggiore concentrazione delle strisce luminose.

Camera a ScintilleSistema Museale Università di Parma

La Camera a Scintille è uno strumento per la rivelazione di particelle elementari cariche. Questa camera permette di osservare Raggi Cosmici.

RadiometroSistema Museale Università di Parma

Radiometro

Il principio di funzionamento di questo apparecchio è basato sul diverso comportamento assorbente delle superfici bianche rispetto a quelle nere.Le molecole del gas infatti vengono colpite dai fotoni della radiazione elettromagnetica e si muovono con velocità proporzionali all'energia dei fotoni della radiazione incidente. Le facce nere del radiometro assorbono gli urti delle molecole mentre le facce bianche respingono le molecole stesse. Lo sbilanciamento energetico fra le due superfici fa sì che le facce ruotino.

Misura della velocità del suonoSistema Museale Università di Parma

La Velocità del Suono

L’esperimento consente di fare una misura della velocità del suono nell’aria. I rotoli di tubi sono lunghi 50 m, collegabili tra di loro. Basta avvicinare alla bocca una delle due estremità e all’orecchio l’altra: emettendo un qualunque suono di breve durata il nostro orecchio percepirà un ritardo.Con un sensore è possibile fare una misura più precisa e dall’equazionevelocità = spazio/ tempo ricavare il valore della velocità del suono.

AerogelSistema Museale Università di Parma

Il materiale Aerogel è composto essenzialmente di silicio come il vetro, in cui però gli spazi vuoti costituiscono il 99,9% del volume e rispetto al vetro, è fino a settecento volte meno denso.

AerogelSistema Museale Università di Parma

Aerogel

Scoperto alla fine degli anni ‘60, il materiale Aerogel ha diverse applicazioni. Viene usato come isolatore termico specialmente in aeronautica (a causa del suo leggerissimo peso) e per assorbire suoni. L’Aerogel è usato in rivelatori di particelle chiamati RICH (acronimo di Ring Imaging Cherenkov), che possono identificare la massa delle particelle basandosi sulla radiazione Cherenkov che una particella carica produce precisamente passando attraverso la materia. La luce Cherenkov è emessa quando la velocità della particella carica è più grande della velocità della luce in quel materiale. Il rapporto delle due velocità determina l'angolo di emissione di questa luce rispetto alla direzione della particella. Se il materiale è altamente trasparente, e l’Aerogel lo è, si può raccogliere la luce emessa su un piano. L'angolo di emissione della luce dipende dalla massa e dalla velocità della particella in questione. È quindi l'osservabile fisica che permette di risalire alla massa della particella.

Tubo di CrookesSistema Museale Università di Parma

Il tubo a raggi catodici di Crookes

Il tubo a raggi catodici di Crookes è un tubo di vetro contenente gas rarefatto ad una pressione di circa un centomillesimo di quella atmosferica. Al suo interno sono collocati due elettrodi metallici con un’elevata differenza di tensione (qualche migliaio di Volt). Gli elettroni vengono emessi dal catodo per effetto del bombardamento degli ioni del gas accelerati dalla tensione applicata. Lungo il fascio degli elettroni è posto un ostacolo a forma di croce di Malta la cui ombra si vede sullo schermo come mancanza di luce verdastra. Questa luce (fluorescenza) si produce quando gli elettroni bombardano questo tipo di vetro.Gli elettroni si comportano così come un fascio di luce anche se con altri esperimenti è stato visto che sono delle particelle dotate di massa e di carica elettrica. Come tutte le cariche elettriche in moto, anche gli elettroni vengono deviati da un campo magnetico come si può facilmente osservare avvicinando il magnete al tubo.

Ringraziamenti: tutti i partner multimediali
In alcuni casi, la storia potrebbe essere stata realizzata da una terza parte indipendente; pertanto, potrebbe non sempre rappresentare la politica delle istituzioni (elencate di seguito) che hanno fornito i contenuti.
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