Natura morta (1946) di Giorgio MorandiLa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Le nature morte di Giorgio Morandi sono costituite da semplici e pochi oggetti di uso quotidiano che permettono all’artista di indagare diverse tecniche pittoriche e usi della luce.
Giorgio Morandicome soggetto per le sue opere ed incisioni predilesse bottiglie, vasi, scatole, ciotole, caraffe elucerne; non sono mai stati semplici utensili.
Celano un significato molto più sottile e profondo, che è possibile rintracciare oltrepassando i confini dell’esteriorità.
Ogni natura morta di Giorgio Morandi, per quanto semplice e apparentemente casuale possa sembrare, è il risultato di un articolato processo creativo che poteva durare anche settimane.
L’artista amava aggirarsi tra mercatini e rigattieri per ampliare e aggiornare la propria collezione di cocci, contenitori e bottiglie dalle forme e i colori più svariati.
Li sceglieva con cura e dedizione, e li portava nella sua casa-atelier a Bologna, dove viveva e lavorava immerso nel suo universo di suppellettili.
Gli oggetti che si ripetono più e più volte acquistano solennità, e la loro diversa disposizione cosìcome la loro inclinazione rendono ogni natura morta diversa dalla precedente.
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