Sant'Elena e il ritrovamento della Vera Croce

Vetrata V34 del Duomo di Milano

Storie di Sant'Elena e del ritrovamento della Croce (1570/1577) di Rainaldo da Umbria di Fiandra (?), Valerio Profondavalle, Pellegrino Tibaldi (?)Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Origine

La storia dell'imperatrice Elena, madre di Costantino, è narrata nel finestrone V34 collocato sul fianco settentrionale del Duomo di Milano. La vetrata fu commissionata nel 1570 a Raimondo da Umbria di Fiandra e conclusa da Valerio Perfundavalle qualche anno più tardi, con l'aiuto di Pier Angelo Sesini. Il Perfundavalle si sarebbe occupato della trasposizione in vetro dei cartoni di Pellegrino Tibaldi.

Altare del Crocifisso detto di S. CarloVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano

La vetrata sovrasta l'Altare del Crocifisso di San Carlo.

Crocifisso di S. CarloVeneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Storie di Sant'Elena e del ritrovamento della Croce (1570/1577) di Rainaldo da Umbria di Fiandra (?), Valerio Profondavalle, Pellegrino Tibaldi (?)Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Sant'Elena nasce in Bitinia, alla metà del III secolo. In giovane età sposa Costanzo Cloro, tribuno militare, che nel 306 viene nominato Cesare.

Madre dell'imperatore Costantino, Sant'Elena è protagonista di una vicenda davvero sorprendente.

Nel 326 l'imperatrice si reca alla volta di Gerusalemme: un pellegrinaggio che secondo la tradizione è teatro del ritrovamento di un'insigne reliquia.

Giunta nel luogo in cui era avvenuta la Crocifissione di Gesù, Sant'Elena ritrova non solo la Croce ma anche i tre chiodi usati per la crocifissione.

Il miracolo del riconoscimento della Vera Croce si compie. Dai chiodi saranno forgiati un morso di cavallo e una corona, donati al figlio Costantino affinché governi con giustizia e con l’aiuto di Dio.

Il ritrovamento è descritto anche attraverso il miracolo del Giovane risorto, visibile nella parte alta della vetrata.

Del prodigioso evento rimangono tracce anche all'interno del Duomo di Milano.

Uno dei chiodi giunge infatti a Milano, in Epoca medievale. Ed è proprio quel chiodo, secondo la tradizione, ad essere custodito nella Basilica di Santa Tecla fino al 1461, quando è traslato in Duomo.

Tocca per esplorare

Ancora oggi il Santo Chiodo è custodito nel catino absidale del Duomo, a oltre 40 metri di altezza. La sua presenza è segnalata da una luce rossa, sempre accesa.

La Nivola (2020)Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Ogni anno, il Chiodo è portato in processione, prelevato dall'Arcivescovo in occasione del Triduo del Santo Chiodo - in prossimità del 14 settembre Festa dell'Esaltazione della Croce - grazie ad un'ingegnosa macchina seicentesca: la Nivola. Il Rito della Nivola è stato istituito da San Carlo per esaltare una delle più importanti reliquie della Chiesa ambrosiana e della cristianità.

La Nivola (2020)Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Il caratteristico ascensore detto Nivola è rivestito all'esterno di tela e dipinto con figure di angeli cui furono aggiunte nel Settecento le quattro statue di legno.

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