Lo specchio è tema tipico nell’arte di Favelli. Anch’esso rigorosamente di recupero, è ricomposto con tantissimi tasselli neri che creano una superficie compatta ma irregolare.
È un archivio, in verità, come recita il titolo stesso, uno schedario dove ogni tassello può essere ricordo o memoria; perché, effettivamente, i ricordi sono come icone di desktop, uno a fianco all’altro, stretti stretti, e per richiamarli basta un click. L’artista, nel ricomporre il suo ricordo, si specchia (e ci fa specchiare) in questo specchio-tastiera: ed è a questo punto il ricordo stesso che ci chiede “Come sto?” mentre noi lo guardiamo, riordinato per bene, nello specchio stesso. A noi il compito di dirglielo.