La scultura è una versione di maggiori dimensioni e in bronzo, con qualche variante, di un modello iconografico realizzato da Crocetti in terracotta undici anni prima, nel 1937. Questa originale versione partecipò alla XXI Biennale di Venezia e fu acquistata dal Ministero dell’Educazione Nazionale per una somma di seimila lire.
La fanciulla ritratta non ha una bellezza ideale, non assomiglia alla classica Venere che esce dal bagno, non ha il fascino della biblica Betsabea, in grado di far innamorare alla sola sua vista il re Davide; gode di una solidità naturale; la sua pudicizia un po’ impacciata manifesta una dimensione popolare, così come le membra robuste rimandano al lavoro nei campi e sono la rappresentazione di un naturalismo non eroico ma quotidiano nella sua semplice serenità.
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