Dal 2004 De Lucchi scolpisce con la motosega “casette” in legno per cercare l’essenzialità della forma architettonica.
“(…) Sono passato dalla leggerezza e dal silenzio della matita alla rudezza e al fracasso della motosega, senza però rinunciare alla ricerca della delicatezza. Sono casette di legno pieno, trovate dentro ai tronchi degli alberi morti. Sono state lavorate delicatamente con la motosega, rifilate con passaggi successivi, modellando la superficie con “pennellate” fatte dalla lama.”
Michele De Lucchi, 2005
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