Cassetta di legno grezzo, in dialetto ca(s)sètta, grossolanamente assemblata con chiodi. Sui fianchi è stampigliato a lettere capitali il nome della fabbrica conserviera ‘F.LLI MUTTI’. Nei campi i pomodori venivano raccolti a mano generalmente dalle donne, che sceglievano i più maturi e li ponevano in un cesto di vimini o nella caratteristica minéla di legno, che tenevano al braccio. Giunte sulla carraia alla fine della scia, li versavano entro cassette di legno che venivano caricate dagli uomini sui carri, trainati dai buoi o dai trattori, e condotte alla fabbrica. Le cassette usate fino agli anni Trenta del Novecento e, ad esaurimento, fino agli anni Cinquanta, erano quelle con le assicelle ormai annerite poiché riutilizzate per raccogliere i grappoli di lambrusco durante la vendemmia. Erano piuttosto grandi e potevano contenere fino a 40 chili di pomodori, per cui col tempo vennero utilizzate cassette sempre in legno, ma più piccole, dal contenuto di circa 25 chili.
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