La scultura manifesta una sorta di continuità psicologica con il Ritratto di ragazzo del 1931, dal volto affilato e dai lineamenti assai eleganti. Rispetto alla prova giovanile la Testa di bambino ha fattezze che si sciolgono in una visione più raddolcita, pur sostenuta dalla medesima compostezza e seriosità d’insieme. Quest’opera coglie pienamente il divenire dell’adolescenza, mescolando l’apertura alla vita a un tratto malinconico di precoce fermezza morale dal sapore vagamente retrò.