Il dipinto, di elegante ed accurata esecuzione, mostra una composizione di dopocaccia con vaso mediceo, secondo la moda, molto diffusa nei Paesi Bassi tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, delle nature morte con trofei di caccia. Inedita è invece la presenza, al centro, del corpo della grossa lepre con ventre bianco e zampe posteriori divaricate, che occupa la tela diagonalmente; il fucile, sulla sinistra, forma un triangolo con la lepre ed è appoggiato su una ricca borsa a rete; un'altra preda, a destra, con ali semiaperte, sembra ancora palpitante di vita. Il vaso sul fondo, simbolo di ricercatezza artistica e di ricchezza, sorregge il fucile, ma ha anche funzione decorativa: il leone scolpito a bassorilievo entro un medaglione dell'anfora protende una zampa verso la lepre come per trattenerla con vigore. Una sottile pianta di nasturzio con fiore giallo si avvolge attorno al vaso in modo naturalistico e studiato. L'opera mostra, anche se difficilmente leggibili in basso a sinistra, le cifre intrecciate dell'artista, "D V", e la data di realizzazione, 1701.