La tavola raffigura la Conversione di Saulo, il quale costituisce il centro della composizione ed è affiancato da un cavallo impennato, collocato illusionisticamente come a sfondare il piano d'osservazione. La tavola, datata ai primi anni cinquanta del XVI secolo, ha un ragguardevole valore rappresentativo per essere la prima sicura a carattere narrativo di Giulio Licinio. L’autore si dimostra partecipe, in termini di elaborazione personale, di un compromesso tra tradizione tonale e nuove suggestioni manieristiche nell'uso del colore, talora dissonante e con effetti di traslucido e che fa salva, in tutti i casi, l'impeccabilità disegnativa e plastica. E' stata ritenuta in origine il frontale di un cassone, ma non si esclude che potesse far parte di un fregio o di un apparato ornamentale più complesso.
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