Das Kleine Welten - 1930

Nel bel mezzo del clima del Bauhaus, Wassily Kandinsky Wassilyevich nel 1930, dipinge a Dessau "Das Kleine Welten", letteralmente: piccoli mondi. In questo poco conosciuto ma vitale e visionario capolavoro, il maestro sovietico costruisce una sorta di 'analisi di rete sociale' anzitempo, una sorta di rappresentazione brillante ed evidente della condizione contemporanea in cui, le grandi narrazioni rappresentate come un tutto unitario, sono sostituite da un mosaico rizomatico, in microcosmi frammentati che tra loro hanno rapporti di diversa natura. É il 1930. É questa modalità cognitiva aperta, non strutturata, in cui il lavoro è un collegamento con il mondo esterno da se stesso, che è stato progettato il lavoro di riflessione audio-video sul 1930: disegnando l'universo immaginario e condiviso più popolare del periodo, come ad esempio il cinema, sono state scelte le due scene più memorabili dei due film più importanti prodotti in quell'anno (in termini di illustrazioni, storici ed estetici): l'Age d'Or (il manifesto del cinema surrealista - firmato da Luis Bunuel con, tra gli altri, Salvador Dalì e Max Ernst) e Blue Angel (Der Blaue Engel, Josef von Sternberg, con Marlene Dietrich). Ognuna di queste sequenze è stato esportata in singoli fotogrammi, e per ogni fotogramma, sono stati associati, grazie alle opzioni di ricerca di Google, le dodici immagini nella rete più simili in termini di configurazione. Infine, la sequenza originale è affiancata dalla sequenza elaborata in tal modo, composto di 'enne the twelfth' fotogrammi al secondo. Il risultato è proprio quello frammentario, sincrono e ipermediale fornito da Kandinsky con il suo capolavoro, ogni immagine, in ogni parametro, si tratta di un link, un punto di riferimento nello spazio e nel tempo per innumerevoli mondi, per innumerevoli 'piccoli mondi', in cui si annidano monadi di significato all'interno di questo universo polisemico.