Tagliato, spezzato, crepato pur nella sua meravigliosa purezza classica. Ecco il Decurione che Mitoraj ha donato all’Hospice. Tutte le caratteristiche dell’arte del Maestro sono impresse in questa scultura: il mito, la classicità, la civiltà occidentale, pensate in modalità del tutto peculiari. Come dice C. P. Latella (caffeeuropa.it) “sembra un intervento chirurgico, o meglio, un’autopsia, per isolare gli elementi di maggior rilievo”. Niente di più vero. Davanti all’opera di Mitoraj non bisogna mai pensare a contaminazioni o copie; l’opera non è copiata o rifatta, l’opera nasce proprio qui, nel contemporaneo, e qui, nel contemporaneo, viene sezionata e ri-presentata.
Nell’occhio “vuoto” di Decurione ritroviamo la nostra anima, i nostri modelli, le nostre filosofie. E la nostra stessa memoria è richiamata a mettere insieme i pezzi mancanti di queste sculture: per incanto, ci accorgiamo che in fondo ci viene naturale. Perché fanno parte di noi.
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