Dittico con Le Marie al Sepolcro

La tavoletta presenta uno sviluppo marcatamente verticale ed è divisa in due scene: in quella superiore due guardie dormono di fronte all'entrata del Santo Sepolcro, identificabile dal caratteristico impianto centrale; in quella inferiore due Pie Donne si inginocchiano di fronte ad una figura dotata di aureola, probabilmente Cristo appena resuscitato; la scena si svolge di fronte alla porta aperta del Sepolcro, su cui sono scolpiti alcuni rilievi, tra cui si riconosce la Resurrezione di Lazzaro. Agli angoli della parte sommitale sono collocati i simboli zoomorfi degli evangelisti Luca e Matteo, che dovevano fare da pendant agli altri due, collocati verosimilmente su un'altra formella, con cui la presente doveva costituire un dittico. La parte interna della valva presenta una serie di nomi, vergati in una scrittura tardoantica, difficilmente leggibili, collegabili senza dubbio ad un antico luogo di conservazione, dove la tavoletta veniva impiegata nell'ambito delle celebrazioni ecclesiastiche.
Il pezzo è molto nota per l’alta qualità stilistica, data dalla morbida qualità dell'intaglio, e per le soluzioni iconografiche, molto innovative per l’epoca (è una delle più antiche rappresentazioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme che si conosca). E’ giunto nelle raccolte del Castello nel 1935, come molti altri pezzi eburnei tardo antichi, grazie all’acquisto della collezione Trivulzio.