Cercare fossili a Mestre, città senza una grande storia alle spalle e cresciuta all’ombra della ben più nota e artisticamente ricca città di Venezia, e adottarli come monumento è stato un modo inconsueto e molto apprezzato di stimolare la curiosità degli studenti. Ciò ha favorito la loro conoscenza e lo spirito di osservazione.
Questi stimoli sono necessari anche per poter vedere, nei luoghi dove abitiamo, spesso apparentemente anonimi e grigi, le tracce di un passato lontanissimo.
Una società che corre sempre più in fretta e che dimentica o invita a dimenticare ciò che è “passato” per conquistare mondi virtuali sempre più sofisticati, rischia di allontanarci in modo pericolosamente irreversibile dal mondo naturale e dal porci tutte le domande sul passato e sulle bellezze della natura, necessarie a farci sentir parte del mondo e della storia.
Mantenere il contatto ed il dialogo con la nostra terra, la ricchezza più importante che abbiamo ereditato, anche attraverso l’osservazione delle testimonianze fossili, diventa l’inizio di uno stile di vita che prende in considerazione il rispetto degli ambienti naturali e che ci renderà sempre più attenti alle tante emergenze ambientali tipiche del nostro tempo.