53 secondi di immagini tratte da Heimat di Edgar Reitz accompagnate alternativamente da un brano di musica in Sol Maggiore e da un brano di musica in Sol minore. Le immagini non cambiano, cambia sempre e solo la musica. E’ un lavoro sulla potenza pervasiva della musica, su quanto questa influenzi non solo i nostri sentimenti ma anche la nostra percezione visiva: arriviamo a deformare l’immagine pur di adattarla al ritmo e all’andamento di ciò che stiamo ascoltando. A livello consapevole prevale la sensazione che l’immagine catturi tutta la nostra attenzione e tutti i nostri sensi, in realtà, e nostro malgrado, è la musica a dettare tirannicamente sensazioni, sentimenti, percezioni, plasmando e dirottando i nostri pensieri a suo piacimento. E’ un lavoro esemplificativo che utilizza quindi grandi esempi: dal mondo della musica Vivaldi e Mozart, per le immagini Heimat di Edgar Reitz.