Questa scultura è stata concepita dall’artista abruzzese come un unico blocco da cui viene ricavata la forma che meglio si adatta all’originaria conformazione della pietra: per questo motivo, la figura stante e allungata sembra letteralmente avere continuità con la materia primigenia poiché questa le copre il capo senza una vera e propria soluzione di continuità con la sua fisionomia.
La donna rappresentata è l’antica divinità egizia Iside, dea della maternità e della fertilità, associata anche alla natura di tutte le cose e alla dignità regale.