L’opera nasce da una commissione all'artista da parte della collezionista d'arte Maria Pia Incutti per il Villaggio Verdalia, uno spazio ricevimenti ricavato in una ex cava, a Lecce. Nella “Panca degli Sposi” è possibile vedere una trasposizione antropomorfa dell’oggetto che diviene spazio di accoglienza e dove sono presenti elementi utili alla condivisione – tazzine, ciotole, piattini – preziosi nel momento della stanzialità. Le opere di Ugo Marano traducono spesso l'idea di fare comunità, di accoglienza, di incontro e proprio in quest'ottica l'artista aveva realizzato opere come la “Panca per il Viaggiatore Urbano”, la “Panca per una Città in Espansione”, “la Panca 108”.