La tavola, riservata probabilmente alla devozione privata, è datata 1510 circa, perché i caratteri stilistici della produzione giovanile di Morone – come l’arditezza cromatica e la semplificazione volumetrica – hanno ormai perduto quegli eccessi programmatici che si ravvisano nelle opere dipinte ad apertura di secolo. La striscia verticale di paesaggio sulla sinistra, dove appaiono alcuni edifici dal sapore nordico, riproduce lo sfondo di un’incisione giovanile di Dürer, il cosiddetto Mostro marino, e costituisce l’unica ripresa letterale di Francesco Morone dalla produzione grafica del collega tedesco.