Dopo la formazione nell’ambito di Giovanni Bellini e Antonello da Messina, Antonio Solario si legò al milanese Andrea Solario. La sua attività mostra chiaramente l’impronta di quest’ultimo sul suo lavoro, tanto è che probabilmente il nome del pittore deriva proprio da questo legame. Dal punto di vista compositivo, questo dipinto rispecchia la tradizione veneta dell’epoca, ma le influenze di Andrea Solario sono evidenti nella resa stilistica dei panneggi e negli effetti luministici. La fisionomia e la posa del Bambino, così come l’astrazione geometrica del volto della Vergine, suggeriscono l’influenza di modelli bramantiniani, mentre non è stato ancora identificato lo stemma araldico che compare sullo scudo nello sfondo.
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