Il rapporto tra uomo e cane rimanda a tempi preistorici, quando il primo riuscì non solo ad addomesticare il secondo, ma anche a coinvolgerlo nelle attività necessarie alla sopravvivenza della propria specie. In questa scultura, infatti, Crocetti non rappresenta un episodio di gioco o di affetto tra l’essere umano e la bestiola, ma un momento specifico della caccia. La posizione del cane è quella definita da ferma (o da punta), ossia quando l’animale ha fiutato la preda e la segnala al padrone rimanendo fermo (anticamente seduto, nella pratica venatoria moderna in piedi) e tremando per far comprendere tempestivamente l’attimo di attenzione che l’uomo deve cogliere per freddare la vittima.