Nelle sculture di Giulia Cenci è visibile un lavoro di scomposizione e di ricostruzione passo dopo passo, strato dopo strato, in cui gli oggetti sono riorganizzati e riaggregati in un assemblaggio finale che ricorda l'astrazione di certe forme e paesaggi naturali. Al contempo però le sculture mantengono l'impronta della produzione umana, nei resti meccanici utilizzati dall'artista, come frammenti di automobili e altre forme di detriti sintetici e industriali, uniti a cemento, silicone, colla, resina. Anche se appaiono congelate nel tempo e nello spazio le sculture si trovano all'interno di un continuo processo di sviluppo, oscillando tra le esigenze della forma 'finale' e quelle del processo scultoreo, tra stasi e crescita.
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