Menu del Governo Italiano
Ospiti internazionali a tavola (1883–1937)
I menu di pranzi e colazioni ufficiali di Governo – presenti nella Collezione di Academia Barilla dal regno di Umberto I fino a Vittorio Emanuele III – sono caratterizzati dalla forma esteriore estremamente sobria e istituzionale, prevalentemente su cartoncini ad una sola facciata, già predisposti con lo stemma sabaudo in rilievo e dorato.
La maggior parte degli esemplari presentati fa parte di un nucleo di trecento documenti, databili agli anni Trenta del Novecento, relativi a banchetti allestiti all'Albergo Excelsior di Roma o a Palazzo Venezia che, privi di qualsiasi riferimento, non avrebbero oggi una esatta collocazione. Fortunatamente luogo, occasioni ed ospiti – di particolare rilievo per l'epoca – sono stati specificati a penna da un Maitre d'Hotel molto preciso che li raccolse con gran cura. Grazie alle minuziose annotazioni manoscritte possono essere oggi considerati preziosi e rarissimi documenti storci.
Il contenuto gastronomico è sempre di elevata qualità. È evidente l'impegno a valorizzare le produzioni tipiche e le gastronomie regionali italiane e vini e portate sono rigorosamente nazionali. Unica concessione per le “Perle del Volga” o Caviale che dir si voglia. Fra aragoste, asparagi e capponi figura curiosamente anche una “Pizza alla Napoletana” innaffiata di spumante.
Rigoroso nella grafica, con le iniziali del Re di Spagna e lo stemma dei Borbone nelle facciate esterne, che recano anche l'indicazione del commensale scritta a mano – in questo caso il Ministro degli Esteri italiano, Pasquale Stanislao Mancini, il menu è caratterizzato da portate di grande livello e da una lista dei vini d'eccezione. La banda degli Alabardieri suona musiche di provenienza internazionale, in omaggio ai diplomatici presenti in sala. Menu di estrema rarità.
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