La superficie della piazza è pensata come dispositivo che amplifica la percezione fisica dello spazio proiettandolo in una dimensione onirica. È la sua parte centrale, meno vissuta e confortevole, a diventare il cuore dell’installazione: un bosco che in maniera dirompente e selvaggia emerge da una lama riflettente dalla geometria definita, attraverso la quale capovolgere il consueto rapporto tra città e natura.
L’intenzione è provocare nello spettatore una riflessione sui benefici che derivano da una maggiore integrazione con la biosfera. L’installazione destabilizza le gerarchie che dominano lo spazio antropico e i suoi consueti modi di utilizzo. La porzione centrale della piazza diventa un’oasi naturale incontaminata in cui è possibile percepire immediatamente una migliore qualità dell’aria e un maggiore comfort acustico e termico.