Non conosciamo il nome e le vicende di questa gentildonna in posa davanti a un fondale bruno, privo di notazioni d’ambiente utili a orientare l’indagine sulla sua identità. Il lusso dell’abbigliamento garantisce la sua appartenenza al ceto aristocratico, probabilmente della repubblica di Genova o dello stato di Milano, considerato che il pittore che eseguì il ritratto, Alessandro Magnasco, all’epoca della sua realizzazione operava principalmente in quei due contesti. L’abbondante velo di cipria che ricopre i capelli, in ossequio ai dettami della moda di primo Settecento, non deve trarre in inganno riguardo all’età della donna, che in realtà non sembra aver superato da molto tempo l’età giovanile. Magnasco sceglie di adottare una presentazione priva di eccessi retorici e fedele ai dati della realtà. Il gesto virtuosistico con cui è stesa la materia pittorica e l’approccio realistico sono tratti caratteristici del linguaggio pittorico e della visione del mondo di Magnasco.(P. Vanoli)