La figura femminile, assorta nella lettura, ha in sé le caratteristiche proprie della ricerca formale che sempre contraddistinse il lavoro di Crocetti: lo studio dell’aggetto, che gradatamente diventa più marcato fin quasi a sfiorare il tutto tondo man mano che i piani prospettici si avvicinano all’occhio dell’osservatore, espediente direttamente ripreso da Donatello; la scelta di un soggetto qualunque, spogliato di qualsiasi orpello, assurto a mitologia di una realtà quotidiana; la resa scabra delle superfici, soluzione tecnica che rende cangiante la luce a contatto con la materia bronzea e rende sfumati i volumi, similmente alle linee di un disegno in chiaroscuro.
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