Grazia Toderi ha scelto di proiettare video perchè la sua materia è luce che viaggia e che appare quando incontra una superficie, e anche perchè può essere trasmesso contemporaneamente in tutto il mondo. La luce permette anche la nostra esistenza, arrivando dalle stelle, energia misteriosa con la quale giochiamo e viviamo. Ed é guardando la luce che disegna geometrie luminose nel cielo, le costellazioni, che l’uomo ha costruito le città, cercando una continua relazione tra cielo e terra.
“Orbite Rosse” (2009) è una doppia proiezione video realizzata per la Biennale di Venezia. La luce proiettata fa apparire una stratificazione di trasparenze e di luci, di città che si sovrappongono e trasformano continuamente e due larghi ovali, mappe celesti o terrestri, planisferi o cosmogrammi colorati sui quali danzano tracciati luminosi, traiettorie, “città invisibili”, immaginate pensando a Italo Calvino e alla grande litografia “Venetie MD” (Venezia 1500) di Jacopo de’ Barbari, custodita a Palazzo Ducale di Venezia. “Proiezioni” di luce che arrivano alla nostra coscienza attraverso le due misteriose “orbite rosse” dei nostri occhi, che conducono le immagini alla nostra testa-mondo.
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