Nel deserto della Tebaide, che circonda il santo in meditazione, vi è una singolare rassegna animalistica, che gareggia con quelle dei pittori locali e lombardi, specialisti nel genere. L’orizzonte è ancora un sipario di rocce gotico, ma il castello sulla montagna e lo stilita sulla colonna preparano già il repertorio umanistico degli sfondi di Andrea Mantegna, genero di Jacopo. La cornice del dipinto è ottocentesca.