La tavola faceva parte di un polittico eseguito da Piero della Francesca, tra il 1454 e il 1469, per l’altare maggiore della chiesa di Sant’Agostino a Borgo San Sepolcro. Nell’attenta definizione del volto e nella corpulenta figura di san Nicola è riconoscibile una precisa intenzione ritrattistica da parte del pittore, che ha forse qui raffigurato il priore del convento agostiniano di Borgo San Sepolcro, citato nel contratto di commissione della pala d’altare.
Nicola da Tolentino, santo vissuto nella seconda metà del Duecento, fu canonizzato nel 1446. Nicola indossa il saio nero dell’ordine Agostiniano, con la cintura di cuoio chiusa da una fibbia metallica; è accompagnato dal proprio attributo, la stella, che sarebbe comparsa in cielo al momento della sua nascita. Alle sue spalle lo spazio è definito da una pedana e da una balaustra marmoree, mentre in alto la figura del santo si staglia contro il cielo azzurro.
Questo polittico, tra le opere di maggior impegno del grande artista, fu purtroppo smembrato e disperso probabilmente già nel XVI secolo. Gli altri scomparti sono oggi conservati in vari musei europei e americani: Sant’Agostino al Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona; San Michele arcangelo alla National Gallery di Londra; San Giovanni Evangelista alla Frick Collection di New York. Si conserva inoltre anche una Crocifissione proveniente dalla predella del polittico (New York, Frick Collection) mentre risulta mancante il pannello centrale, in cui con ogni probabilità era raffigurata una Madonna in trono con il Bambino. Le principali tavole del polittico nella prima metà dell’Ottocento si trovavano a Milano, come dimostra la presenza sul retro di timbri in ceralacca che autorizzavano l’esportazione dalla Lombardia austriaca, e di sigilli di proprietà di collezionisti milanesi.
A.D.L.