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Stesure, Oggetto 384

Carla Lonzi[1956]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Varie stesure manoscritte e dattiloscritte con annotazioni, correzioni e collage testuali. Presenti copie dattiloscritte da Magda Moretti, parte bibliografica, cronistoria degli allestimenti ed apparato biografico sugli artisti.

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  • Title: Stesure, Oggetto 384
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1956]
  • Transcript:
    ROVESCALLI ODOARDO ANTONIO, nato a Crema 11 21 dicembre 1864, morto a Milano 11 12 dicembre 1936. Scenografo. Inizio la sua carriera ancora bambino sotto la guida dello zio Dellera che lavorava come scenogrado nella soffitta del Teatro Manzoni di Milano. Dopo aver frequentato al- l'Accademia di Brera i corsi dello scenografo Carlo Terrario, inizio la sua attivita' personale per le compagnie drammatiche che capitavano al te teatro Manzoni e ne divenne ben presto lo scenografo piú ricercato. Fu lo scenografo di Eleonora Duse e gran parte del repertorio teatrale di D'Annunzio fu studiato ed eseguito da Rovesca111. Ricordiamo la France- sca da Rimini, data al Costanzi di Roma. E anche dall'estero ebbe ordina zioni da Sarah Beruharolb, Coquelin aine, Judi e Maria Guerriero. Abban. donata piú tardi la soffitta del Manzoni si procuro'un grande studio di scenografia e comincio'allora a lavorare per 11 teatro lirico e per le operette ottenendo ben presto richieste di consigli o esecuzioni dai mag- giori teatri d'Europa e di America e fu l'esecutore della maggior parte delle opere di repertorio e delle novita. Ricordiamo le sue scene per 11 Costanzi di Roma di Francesca», Amica», »Tris”, „Isabeau» , » Le Maschere piccolo Marat» per 11 Teatro alla Scala di Milano dell'Usignuolo di Strawinski, »Cavalleria Rusticana" , "Tabarro", "Suor Angolica", "Iuia». » Leggenda di Sakuntals", "La Tempesta", "Basi e bote» »La Sagredo” ”Gu- glielmo Tell", "Marta", "Peleas e Melisenda” e 11 ballo »la Vecchia Milano Come dice Alberto De Angelis: »Del suo maestro Ferrario, 11 Rovescala 11 ha seguito la tendenza artistica, na ha aggiunto una propria personas 11ta, evitando 11 sovraccarico dei particolari e conferendo alle scene l'aspetto di quadri da cavalletto nei quali gli effetti pittorici, a lar ghe pennellate, hanno la freschezza dell'improvvisazione, mentre la pre- ferenza per le tinte chiare e vivaci rispecchia la gaiezza del suo ten- peramento. Dal 1900 fu scenografo al Teatro della Scala di Milano e socio onora- rio dell'Accademia di Belle Arti di Brera; dal 1906 Consigliere de l'AC- cademia stessa e inoltre membro ai varie commissioni e concorsi.
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