Il nucleo di disegni dell’architetto futurista Antonio Sant’Elia costituisce un’importante collezione dei Musei Civici di Como. Pur non avendo realizzato molte architetture, egli si è però distinto per la progettazione di utopiche costruzioni moderne, che hanno rinnovato nel segno della semplicità delle forme, dell’ordine delle linee e nell’uso di materiali moderni come il ferro e il vetro, l’architettura eclettica ottocentesca. Autore del Manifesto dell’architettura Futurista (1914), Sant’Elia trasferisce nei suoi progetti l’entusiasmo per le innovazioni tecnologiche e l’attivismo vitalistico della città moderna. Nel disegno della Torre Faro (o Monumento con lanterne) rivela già la modernità delle sue componenti strutturali: l’elevazione, la simmetria, le forme lineari e prive di ornamentazione accessoria. Il disegno verrà proposto da Filippo Tommaso Marinetti quale modello per progettare il Monumento ai Caduti di Como, eseguito sul lungolago nel 1933 da Giuseppe Terragni. Nelle tavole della Città Nuova, invece, è espresso il momento culminante della sua visionaria città del futuro fatta di ponti, passerelle, cavalcavia, binari dei treni che passano sotto e attraverso palazzi di altezze vertiginose, automobili che sfrecciano lungo autostrade nel cuore della città. (E. Di Raddo)