IL SERPENTE DI BRONZO
Incisione all’acquaforte e bulino, mm. 475x617
“Pet. Paul Rubbens pinxit. / S. à Bolswert sculpsit” (in basso a sinistra).
Iscrizioni: “FECIT ERGO MOYSES SERPENTEM AENEVM, ETPOSVIT EVM PRO SIGNO: QVEM CVM PERCVSSI
ASPICERENT SANABANTVR. Numeri 21.”; dedica: “NOBILI AC GENEROSO DOMINO DNO. FRANCISCO
GOVBAV, TOPARCHAE DE TRIEST, MESPELAER, ETC. D.C. Q. AEGIDIVS HENRICI.”.
Nel mezzo lo stemma di François Goubau.
Il serpente di bronzo deriva dal dipinto di Rubens della National Gallery di Londra, n. 59 (G. Martin, 1970, pp. 134-
1379), databile al 1630. Bolswert si è servito di un disegno di interpretazione che si trova la Louvre, n. 20313 (F. Lugt,
1949, II, p. 37, n. 1128, tav. LVII). Il disegno, che fa parte dei fogli del Louvre, che erano destinati agli incisori, è attribuito
a Bolswert, forse con fondamento, da Frits Lugt che lo ha messo a confronto con il disegno della Sacra famiglia
con il pappagallo. La tavola e dedicata da Gillis Hendricx a François Goubau, signore di Mespelaer, nato nel 1611. Il serpente
di bronzo di Rubens ebbe grande notorietà nel corso del diciassettesimo secolo, come dimostrano le molte copie
dipinte e le varie derivazioni incise, quelle di Cornelis Galle II, Francois Ragot e Antoine Gobert.
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