CONTINENZA DI SCIPIONE
Incisione all’acquaforte e bulino, mm. 646x484; impronta: mm. 594x423; parte figurata: mm. 583x401.
“P. P. Rubbens pinxit / S. à Bolswert sculpsit” (in basso a sinistra).
Iscrizioni: “SCIPIO AFRICANVS Valerius Max: Lib. 4. de abstinentia et continentia.”
L’artista in questa tavola raffigura una leggenda, frequente negli scritti degli storici dell’antichità, secondo cui tra i prigionieri
di Scipione l’Africano, dopo che egli ebbe conquistato la città di Nuova Cartagine, vi era anche una bellissima
fanciulla, già promessa sposa ad un giovane. Scipione, con nobile gesto, mandati a chiamare i suoi familiari, la
liberò restituendola al futuro sposo. Secondo quanto tramandato dagli storici, anche Alessandro Magno dimostrò la
stessa benevolenza e umanità trattando con estremo riguardo la madre, la moglie e le figlie del suo rivale Dario, sconfitto
dal re macedone durante la battaglia di Isso.
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