L’ASSUNTA
Incisione all’acquaforte e bulino, mm. 627x440
“Petrus Paul Rubbens pinxit. S. à Bolswert sculpsit” (in basso a sinistra).
Iscrizioni: “R. P. GVARDIANO FF. MINORVM REG: OBS: ANTVERPIAE, CETERISQVE EIVSDEM CONVENTVS
ALVMNIS (EX GENIO ORDINIS SERAPHICI) FERVIDIS HONORIS PARTHENII ZELATORIBVS:
HANC DEI PARENTIS GLORIOSE IN / CAELVM ASCENDENTIS EFFIGIEM IN DEBITAE OBSERVANTIAE,
SYMBOLVM MARTINVS VANDEN ENDEN D.C.Q.”.
Il Dutuit e il Wijngaert hanno fatto notare che l’incisore si è ispirato all’Assunta di Vienna (Kunsthistorisches
Museum, n. 314) e a quella dei Musei reali delle Belle Arti di Bruxelles, n. 166, entrambe dipinte prima del 1620.
Le due opere si trovavano la prima nella chiesa dei Gesuiti di Anversa e la seconda in quella delle Carmelitane scalze
di Bruxelles. L’Assunta di Vienna è servita da modello soprattutto per la parte superiore, quella di Bruxelles per la parte
inferiore. Vi sono però delle varianti, prima nel formato della tavola, rettangolare e non centinata, e poi nella presenza
di due apostoli all’estrema destra ai quali l’incisore ha dato maggior ampiezza. Poichè l’incisione appare unitaria nell’esecuzione,
malgrado la sua origine doppia, è probabile che l’artista si sia servito di un modello disegnato o dipinto.
Di tale incisione esistono alcune varianti una con in basso a destra l’indirizzo “Gillis Hendricx excudit / Antverpiae Cum
privilegio” l’altra con in basso a destra l’indirizzo “Gasp. Huberti excudit Antverpiae Cum privilegio”.