Condividendo dei bastoni da passeggio, sei uomini ciechi vengono rappresentati nel momento in cui l'uomo a capo del gruppo inciampa in un fosso. Anche gli altri cadranno, come viene suggerito dalla posizione in linea obliqua in cui l'artista ha rappresentato gli altri uomini. I cinque uomini in piedi sono dipinti con i visi rivolti verso l'alto poiché si affidano al loro senso dell'udito. Ognuno è accuratamente raffigurato con una forma distinta di cecità. Anche il paesaggio è realistico e rappresenta il villaggio di Sint-Anna-Pede vicino a Bruxelles.
La Parabola dei Ciechi è un adattamento della parabola del Vangelo in cui Cristo, per l'appunto, afferma che se un cieco guida dei ciechi, finiranno tutti in un fosso (Mt. 15:14; Lc. 6:39). Il dipinto è anche un gioco visivo e verbale: all'interno di questa parabola illustrata, il movimento inclinato delle figure verso il basso ricorda la figura matematica della parabola, per l'appunto, ossia una curva a forma di arco. Bruegel è giustamente famoso per queste sottigliezze, le quali intrattenevano gli spettatori più istruiti nei circoli umanistici di cui l'artista faceva parte.
Solo una quarantina dei dipinti visionari di Bruegel è sopravvissuta fino a oggi, e sono stati tutti eseguiti in un periodo di sedici anni compreso tra il 1553 e il 1569, anno della sua morte. Capodimonte ne possiede due: La Parabola del Cieco e Il Misantropo. Questi capolavori furono dipinti nel penultimo anno della vita dell'artista, e ricreano entrambi le allegorie viste nei Proverbi Olandesi del 1559 (Berlino, Gemäldegalerie). I dipinti entrarono nella collezione Farnese a Parma quando la dinastia regnante li sottrasse alla rivale famiglia Masi in seguito ad una congiura tentata nel 1611.