I bambini sono non solo i futuri gestori e fruitori della Città, ma di essa sono anche il vero colore, la vera anima e la vera speranza: è per questo che abbiamo affidato a loro il compito di illustrare i luoghi che rappresentano la storia della nostra Comunità. La loro fantasia, la loro vivacità, la loro naturalezza, la loro straordinaria libertà e le loro doti comunicative hanno fatto sì che l’approfondimento sul “Ponte San Vito” fosse un’autentica esplorazione del passato. La scuola insieme alla famiglia rappresenta uno dei pilastri sui quali poggia la società civile. Per questo riteniamo che l’impegno comune di genitori, docenti e istituzioni garantisca anche attraverso momenti come questo, il recupero di un’identità storica fondamentale per costruire il nostro futuro. La scelta dell’adozione del nostro Istituto Comprensivo è ricaduta sul “Ponte San Vito” poiché geograficamente collega i due plessi dell’Istituto situati in due quartieri distanti della Città e uniti tra di loro tramite il ponte che già nella sua originaria costruzione collegava zono distanti del territorio potentino. I due quartieri sono Rione Lucania e Bucaletto.
Originariamente il Ponte venne costruito per permettere il superamento del fiume Basento che bagna la Città. La costruzione del ponte è quindi da mettere in relazione con il potenziamento viario, attuato grazie alla costruzione della via Herculia. La data di costruzione è da collocare tra il 248 D.C. anno dell’avvento al potere di Diocleziano e il 305 D.C. anno in cui ebbe termine il regno stesso. Anticamente denominato San Aronzio, in ricordo del primo Patrono di Potenza, il Ponte San Vito era probabilmente parte integrante dell’antico percorso della via Erculea che nel tracciato lucano, toccava anche la Città di Potenza e collegava il Sannio alla Lucania.
L’originaria denominazione del ponte, stando alla tradizione si ricollega al ricordo del martirio di San Aronzio che giunto dall’Africa, non volendo abiurare la propria fede cristiana subì l’estremo supplizio presso il fiume.
Il ponte è altresì legato alla rappresentazione allegorica del 29 maggio dell’invasione della Città di Potenza da parte di un esercito Turco il quale avrebbe risalito il Basento fino al capoluogo. I cittadini impotenti dinanzi all’organizzazione degli invasori, si sarebbero rivolti al Vescovo San Gerardo La Porta. Questi proprio nei pressi del Ponte San Vito invocando una schiera di angeli guerrieri avrebbe compiuto il miracolo di liberare la Città dai suoi nemici.
Storia, fascino e tradizione popolare si fondono tra di loro nelle spiegazioni che i ragazzi hanno registrato sul Ponte San Vito che hanno deciso di adottare per approfondire le origini della loro città.
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