La mitezza dei due protagonisti è ben evidente nel gesto del cavallo di chinare il muso per brucare e del suo padrone che si piega leggermente per osservare i movimenti dell’animale: questa calma è emblematica, poiché ci si può permettere di ruminare e di riposare soltanto se non si ha l’imminenza o la paura dell’attacco nemico. Quello in cui vive il cavaliere di Crocetti, dunque, è un mondo pacificato.
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