Le opere di Archimede, tradotte in latino prima da Guglielmo di Moerbeke nel 1269, poi da Iacopo da Cremona (o San Cassiano) nel 1450, sono importanti anche per la ricerca di fondamenti matematici della prospettiva e della pittura. Nel codice Riccardiano Piero della Francesca copia di suo pugno la traduzione latina del San Cassiano, eseguendo con cura i disegni. Anche Leonardo cerca a più riprese le opere di Archimede, e nel 1502 cita in particolare un codice «da il Borgo a San Sepolcro»: probabilmente il manoscritto di Piero.