Il fronte del cassone nuziale traduce in immagini due Trionfi petrarcheschi, quello della Castità e quello dell’Amore. Al centro sta lo stemma della famiglia Sambonifacio e in alto è ancora visibile la toppa della chiave. A sinistra avanza la Castità, che inalbera l’insegna dell’ermellino, su un carro trainato da bianchi unicorni, accompagnata da uno stuolo di vergini tra cui si riconosce in primo piano la romana Lucrezia. La fronteggia il carro d’Amore trainato da bianchi cavalli imbizzarriti, che alludono alla sfrenatezza dei sensi, con uno stendardo che porta l’esplicito emblema del maiale selvatico. L’uomo prigioniero della passione è seduto nudo e legato sul carro e dietro a lui sta Amore saettante. Tra gli esempi classici intorno al carro, in cui si riconoscono figure di satiri e di amanti, spicca l’immagine caricaturale di Aristotele cavalcato e frustato dalla sua amante, come narra una leggenda medievale, a significare che alla schiavitù dei sensi soggiacciono anche i sapienti.
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