Per illustrare l’opera donata al progetto do ut do prendiamo le parole di Silvia Evangelisti – in uno scritto dedicato al lavoro dell’artista – a proposito del colore, inteso come “Vitale accostarsi di campi cromatici ( ...) grande e seducente protagonista delle opere dell’artista, fonte e centro di energia vitale che forza la superficie e dilaga nello spazio fisico facendosi forma e volume, superficie e profondità, luce intensa e viva. “È un colore che ci riempie gli occhi e la mente, che ci saltella davanti come un bambino entusiasta. Anzi, aggiungiamo, ispirandoci al titolo, in quest’opera l’astrattismo dell’artista diventa proprio ludico, giocando tra Mondrian e Kandinsky, tra musica e geometria in un grande, grandissimo spazio da riempire di grida e colori come i playground dei giardini di quartiere.