Un vaso metallico ornato con figure di putti si staglia solitario su un fondale bruno, investito da un fascio di luce che stacca dall’ombra il bouquet di fiori che vi è stato raccolto. Questo quadro testimonia l’affermazione della pittura di fiori in età barocca, quando questo genere pittorico, considerato minore secondo le gerarchie accademiche, inizia a riscuotere grande successo tra le stanze delle quadrerie europee. Nel nostro dipinto la tipologia della composizione e la qualità della realizzazione pittorica ci garantiscono che l’autore di questa tela è uno dei più grandi interpreti della natura morta floreale della Roma barocca, Mario Nuzzi, detto Mario dei fiori. Non sappiamo ancora attraverso quali strade i suoi due Vasi di fiori giunsero sul Lario, forse attraverso le relazioni con Roma intrattenute da molte famiglie comasche nel Seicento e nel Settecento, oppure grazie alla passione per la pittura di genere del banchiere di origine comasca Giovanni Antonio Parravicini, a lungo operoso a Roma. (P. Vanoli)