Per lui, la Venere, non è che una donna. Solamente una donna.
Così l’ha inglobata in una colata rossa, trasparente, perché non voleva coprirla del tutto. La sua, infatti, è una realtà aumentata, fatta di cifre e ideogrammi, come un racconto che però non vuole scrivere sulla sua pelle, per non macchiarla, per non lordarla o scalfirla. Questo gesto genera qualcosa di nuovo: il nascondimento e il velamento di una donna di cui si vogliono ritrovare e riconoscere le sembianze, creandone sempre una nuova generazione.