Un ragazzo seduto a terra è impegnato nell’atto di ritagliare sculture da una serie di libri sull’arte antica di Egizi, Sumeri, Assiri, Atzechi ed Etruschi, per poi abbandonarle via via sul pavimento già invaso di ritagli. Ambientata all’interno degli spazi espositivi della Quadriennale di Roma, l’azione produce come risultato l’invasione di un luogo di grande transito da parte di centinaia di immagini, dove l’incessante passaggio dei visitatori modifica costantemente la posizione dei ritagli, dando vita a un enorme assemblaggio visivo in continua evoluzione, come fosse un sito archeologico contemporaneo. Il gesto del ritagliare ricostruisce una memoria dove si mescolano e si fondono insieme luoghi, tempi e culture diverse.