Wandering Baishizhou

Wandering Baishizhou è un progetto realizzato durante un periodo di residenza a Shenzen all’interno di un villaggio urbano destinato dal governo cinese ad essere demolito nel giro di pochi anni. I villaggi urbani sono agglomerati ad alta densità di popolazione generalmente situati all’interno delle moderne metropoli asiatiche. Baishizhou è uno degli oltre cento villaggi presenti a Shenzhen, che grazie ad affitti vantaggiosi convoglia immigrati, lavoratori e giovani creativi per periodi più o meno brevi, costituendo una delle grandi macchine lavoro del crescente sviluppo della megalopoli. Fatiscente, sporco, sovraffolato, colorato, profondamente umano, Baishizhou genera un forte corto circuito con la ricchezza stucchevolemente occidentalizzata del resto della metropoli ponendo forti domande all’identità della città e per questo destinato a scomparire per volere del potere centralizzato che tende a rendere sempre più patinata l’immagine di Shenzhen, città simbolo e progetto studiato a tavolino del progresso economico cinese. Invitata da Handshake 302, residenza artistica e collettivo creativo di artisti, architetti e antropologi, a lavorare sul luogo, l’artista italiana Sabrina Muzi ha realizzato un progetto coinvolgendo la comunità locale in azioni relazionali e performative. L’artista ha creato abiti realizzati con vecchi vestiti e piccoli oggetti donati dagli abitanti, poi indossati da alcuni residenti che hanno girovagato nelle strade, nei tetti e negli stretti vicoli del villaggio.
Rifacendosi alle antiche credenze della religione popolare che muove dallo sciamanesimo e dalla tradizione taoista, al culto degli antenati e degli spiriti che con le loro effigi presenziano ogni porta delle abitazioni cinesi, l’artista ha creato figure fantasma, protettori del villaggio, che come magici wu (antichi sciamani cinesi) si integrano nel ‘tessuto’ urbano, diventando spirito del luogo. Il progetto sviluppato in diversi fasi, ha dato vita oltre che alla performance, ad un video e un progetto fotografico di cui è parte l’immagine presentata.