Umberto Boccioni

Il patrimonio del Museo del Novecento consente di cogliere compiutamente il percorso artistico del maggior esponente del Futurismo del primo periodo, dai dipinti ancora di matrice divisionista, come "La Signora Virginia" (1905) fino ai noti e più rappresentativi esempi dell’esperienza astratta come la scultura "Forme uniche della continuità nello spazio" (1913).

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Sala "Umberto Boccioni"Museo del Novecento

La signora Virginia (1905) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Sala "Umberto Boccioni"Museo del Novecento

Forme uniche della continuità nello spazio Forme uniche della continuità nello spazio, Umberto Boccioni, 1913 (1931), Dalla collezione di: Museo del Novecento
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Ritratto di Boccioni Ritratto di Boccioni (1913)Museo del Novecento

Umberto Boccioni e il Futurismo

Umberto Boccioni nato a Reggio Calabria nel 1882, dopo aver vissuto a Padova e Venezia, aver studiato a Roma nello studio di Giacomo Balla insieme a Gino Severini e Mario Sironi, giunge a Milano nel 1908. Nel capoluogo lombardo, centro della modernità e dello sviluppo economico italiano d’inizio secolo, incontra nel 1910 Filippo Tommaso Marinetti con cui partecipa alla polemica contro il tradizionalismo culturale aderendo al movimento futurista: insieme a Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini firma nel 1910 il "Manifesto dei pittori futuristi" e il "Manifesto tecnico della pittura futurista".

Stati d'animo - Gli addii (1911) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Negli Stati d’animo, trittico compiuto nel 1911, affronta un tema caro agli artisti attivi in questi anni, attraverso uno stile ancora di influenza divisionista per l’utilizzo del colore.

Stati d'animo - Quelli che vanno (1911) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Stati d'animo - Quelli che restano (1911) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Studio per gli stati d'animo, Umberto Boccioni, Dalla collezione di: Museo del Novecento
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Elasticità (1912) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Dopo Parigi

Dopo aver visto le opere dei cubisti, grazie a un viaggio a Parigi nel 1912, Boccioni riflette sull’importanza della composizione geometrica a cui aggiunge la spinta e la forza del movimento arrivando a comporre un capolavoro come "Elasticità" nel 1913, o alla scomposizione delle forme come in "Donna al Caffè" o "Costruzione Spiralica".

Donna al caffe - Compenetrazione di luci e piani (1912/1914) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Costruzione spiralica (1913) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Sotto il pergolato a Napoli (1914) di Umberto BoccioniMuseo del Novecento

Sotto il pergolato a Napoli

L’urgenza creativa porta Umberto Boccioni a superare anche questa fase e lo studio di Cezanne influenza le opere degli ultimi anni. In "Sotto il pergolato a Napoli" (1914), ad esempio, la solidità delle forme ritorna al centro del dipinto seppur con molti elementi ancora innovativi. Boccioni muore prematuramente nel 1916 cadendo da cavallo in una fase artistica che avrebbe condotto certamente a ulteriori sperimentazioni.

Studio Boccioni Studio BoccioniMuseo del Novecento

Studio Boccioni Studio BoccioniMuseo del Novecento

Umberto Boccioni mentre disegna un cavallo durante il soggiorno a Parigi Umberto Boccioni mentre disegna un cavallo durante il soggiorno a ParigiMuseo del Novecento

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